Sono passate ormai quasi due settimane da quando siamo tornati, ma ho deciso di scrivere solo ora della nostra "vacanza" estiva in Italia. Concentrare in otto giorni due famiglie, tantissimi amici e un matrimonio in quel di Torino non è stato, non vogliatemene, facile. La gioia è stata tanta, ma che fatica!
Vediamo se una descrizione telegrafica rende l'idea.
Giorno 0: arrivo a Malpensa a tarda notte, un'ora di attesa per le valigie e già ti vien voglia di tornare a casa.
Giorno 1: colazione dai miei; visita alle nonne e pranzo dai genitori di Elisa; si scende a Genova, compro il vestito per il matrimonio (storia lunga) e aperi-cena con tanti amici (alla fine saranno passati in 20).
Giorno 2: visita alla fabbrica Romanengo; un po' di mare da Emil e Nico, il tempo non ci dice benissimo, ma ammazza quanto picchia il sole quando fa capolino; cena a Casella.
Giorno 3: visite a ex-colleghi e amici, pranzo in giro; poi Elisa si taglia i capelli e io mi dedico a non fare un cavolo per ben 2 ore: lusso!
Giorno 4: ancora qualche ora di mare, poi si preparano i bagagli e si va in campagna. Dove alle 19 mi accorgo di aver bisogno di una camicia... no comment, please!
Giorno 5: sveglia all'alba, ci si veste e via verso Torino, per il matrimonio degli splendidi Francesca e Lars. Dopo la cerimonia, ero il testimone della sposa, ci si sposta per il ricevimento. Bellissimo posto, divertente pomeriggio (dove mi invento interprete), peccato per il temporale e il seguente assalto delle zanzare... Torniamo a Cassano a notte fonda.
Giorno 6: verso Genova e poi Cogoleto, stanchi ma felici di rivedere Vittoria e Marina, due splendide bimbe.
Giorno 7: di nuovo a Cogoleto (aiuto che caldo!), tappa veloce a Genova e poi verso Cassano. Qui cena con i miei parenti materni: una bella tavolata, un po' di vino e farinata della casa.
Giorno 8: rifinire i bagagli, pranzo con le nonne di Elisa a Cassano e poi via verso Malpensa. Al controllo sicurezza una coda che irritante è dir poco è l'arrivederci di quel paese sgarruppato che abbiamo lasciato.
A tutto questo vanno aggiunte alcune cose: un caldo al quale non eravamo decisamente più abituati, un sacco di cibo e zero allenamento (2 kg presi...), moltissima felicità nel rivedere tanti amici, una discreta dose di incazzature che si trasformano nell'amarezza di vedere un così bel paese ormai socialmente rovinato in maniera quasi irreversebile.
Tutto sommato bene così, abbiamo imparato che dovremo organizzarci in maniera diversa, tipo dando una falsa data di partenza: facciamo una settimana di corsa e poi anziché tornare a casa ce ne stiamo una settimana spaparanzati al mare a far niente. Dite che funzionerebbe?!
peccato non essere riuscito a vedervi, sarà per la prossima :)
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